Riguardo al progetto dell’Autorità per l’Energia (ARERA) di scaricare su tutti gli utenti le morosità degli oneri di sistema, di cui avevamo già parlato qui, facciamo un chiarimento.
Contrariamente a quanto sta emergendo sui social, il provvedimento che riguarda la generalità delle utenze non è ancora stato emanato, pertanto  gli aumenti registrati attualmente in bolletta non sono relativi in alcun modo al recupero della morosità, bensì all’ultimo adeguamento tariffario.
Attualmente, la proposta è in fase di consultazione. Se l’Autorità dovesse rifiutare le nostre osservazioni e proposte, gli eventuali aumenti avverrebbero da luglio 2018.
È stato emanato invece un provvedimento il 1/2/2018 (Del.50/2018) a seguito di sentenza del TAR che ha annullato le disposizioni precedenti. La delibera riguarda gli oneri generali di sistema  “non incassati da quei venditori con cui, a fronte della inadempienza di questi ultimi, i distributori hanno interrotto il relativo contratto di trasporto di energia, di fatto sospendendo così a tali soggetti la possibilità  di operare nel mercato dell’energia”. Il fenomeno è quindi al momento molto limitato, ma per evitare che questo meccanismo sia applicato in modo generalizzato avanzeremo le nostre proposte all’ARERA:
1) Chiediamo una seria riforma degli oneri di sistema che, nelle recenti modifiche, al posto di essere ridimensionati sono stati accentuati a favore delle imprese energivore. È inconcepibile che i cittadini paghino salatamente incentivi ad imprese che consumano grandi quantità di energia e alla rete ferroviaria. Il compito di una rimodulazione e di un contenimento di tali oneri lo consegneremo nelle mani del nuovo Governo e della nuova Autorità. A Governo e Autorità chiederemo anche un intervento appropriato sui certificati bianchi, per i quali eravamo all’avanguardia in Europa, ma che oggi si sono trasformati in un mero business.
2) Per recuperare le somme dovute dagli utenti morosi è necessario agire con gli strumenti appropriati, attraverso un’azione di recupero mirata. È opportuno sottolineare, in tal senso, che stando ai dati dell’Autorità per l’energia, le utenze che risultano morose sono in larga parte relative alle piccole e medie imprese. Proprio per questo appare ancora più assurdo ed improponibile far pagare ai cittadini i costi a cui le imprese non riescono a far fronte.
3) È opportuno valutare le situazioni di morosità, disponendo le opportune misure per i casi di morosità incolpevole e di povertà energetica che, sempre più spesso, non riguardano solo famiglie ed anziani, ma anche giovani, specialmente studenti. Esistono già esempi virtuosi che prevedono una forma del tutto volontaria di solidarietà da parte di cittadini, imprese e fondazioni, per la costituzione di un vero e proprio “Banco dell’energia” per gli utenti in difficoltà.
4) Infine chiediamo una vera e necessaria riforma dei bonus energia, gas e acqua. Ad oggi solo una minima parte dei cittadini che ne avrebbero diritto usufruisce dei bonus: a causa di ostacoli e lungaggini burocratiche. Utilizzando, invece, le banche dati esistenti sarebbe già oggi possibile individuare i cittadini che ne hanno diritto e far scattare automaticamente i bonus.

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