È stata pubblicata sul sito dell’Autorità Garante Concorrenza e Mercato la chiusura dell’istruttoria sulla pratica commerciale scorretta di Volkswagen che la stampa ha definito “Dieselgate” e che ha interessato milioni di veicoli in tutto il mondo, 700.000 solo in Italia.
L’Autorità, sollecitata ad esprimere il suo parere da diverse associazioni di consumatori tra cui la nostra, ha compiuto un’accurata analisi della situazione arrivando a comminare una sanzione di 5.000.000 di euro, il massimo previsto dalla legge.
Particolarmente interessante è il passaggo della decisione in cui si afferma che “ la condotta dei professionisti, peraltro mai messa in discussione dagli stessi durante il corso del procedimento, integra una violazione grave degli obblighi di diligenza professionale, ponendosi ben oltre il mancato rispetto del normale grado di competenza e attenzione che ragionevolmente ci si potrebbe attendere, considerata l’importanza e la notorietà di uno dei principali operatori a livello mondiale nel settore automobilistico e l’importanza sempre maggiore che le tematiche ambientali assumono nell’orientare le scelte di consumo dei clienti. Gli stessi professionisti sono del resto pienamente consapevoli di tale grave violazione dell’obbligo di diligenza professionale. Al riguardo basti osservare che in un messaggio pubblicitario diretto ai propri clienti, diffuso a tutta pagina sui maggiori quotidiani nazionali e testate giornalistiche a partire dalla metà di ottobre 2015, Volkswagen ha riconosciuto di aver recentemente “commesso un grave errore”, compromettendo il rapporto di fiducia con i consumatori ai quali ha chiesto pubblicamente scusa. Questa condotta appare, altresì, idonea a falsare in maniera rilevante il comportamento economico dei consumatori, inducendoli ad assumere una scelta di consumo di notevole importo economico che non avrebbero altrimenti preso ove consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati. L’alterazione della rilevazione dei valori delle emissioni NOx in sede di test, infatti, ha consentito ai professionisti non soltanto di superare i test NEDC attraverso l’utilizzazione di un impianto di manipolazione illecito, ma anche di accreditarsi su livelli di emissioni NOx inferiore ai valori reali.”
Molto utile al fine delle successive azioni che si potranno avviare è anche il passaggio in cui l’Autorità afferma che “le pratiche commerciali scorrette si configurano come illeciti di pericolo, dove la valutazione della scorrettezza deve essere condotta unicamente alla luce della violazione del dovere di correttezza e della potenziale distorsione del comportamento economico del consumatore, a prescindere dall’entità del danno economico cagionato o che potrebbe verificarsi. In altri termini ai fini della configurazione dell’illecito, non è necessaria l’analisi degli effetti prodotti dalla condotta, essendo invece sufficiente che, sulla base di un giudizio prognostico, la stessa sia ritenuta idonea ad incidere potenzialmente sulle scelte dei consumatori”
Questa pronuncia, in cui l’Autorità ha riconosciuto completamente la responsabilità di Volkswagen e ha rigettato del tutto gli argomenti di difesa, apre la strada a soluzioni interessanti per il risarcimento individuale dei clienti, che purtroppo a differenza di quanto accade negli USA non possono, in Italia, accedere ad una class.action efficace.
Da parte nostra, già da tempo stiamo studiando la migliore tutela per i consumatori che si sono rivolti a noi e abbiamo già contattato dei professionisti per la perizia tecnica necessaria in sede civile.
Gli acquirenti Volkswagen interessati dalle nostre iniziative possono scriverci su info@federconsumatoribologna.it
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