Che l’emergenza Coronavirus abbia inciso gravemente sul reddito delle famiglie è un dato di fatto, e le famiglie in affitto hanno avuto i problemi maggiori, in assenza di una disposizione, nei vari decreti emergenziali emanati dal Governo, sulla sospensione dei canoni residenziali o su una loro riduzione.
Il Decreto Rilancio ha previsto un credito di imposta per gli affitti commerciali, mentre per gli affitti residenziali, all’art.29, ha aumentto di 140 milioni di euro la capienza del Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, uno strumento già esistente la cui gestione è affidata ai singoli Comuni che predispongono appositi bandi annuali.
La Regione Emilia Romagna, dal canto suo, ha stanziato 12 milioni di euro per il sostegno al pagamento dell’affitto. La relativa delibera non è stata ancora, ad oggi, emanata (su questa pagina si possono vedere tutti gli stanziamenti regionali per l’emergenza, con i relativi atti mano a mano che vengono emessi).
Invece il Comune di Bologna, in considerazione della presenza non solo di nuclei familiari ma anche di numerosi studenti universitari fuorisede, ha previsto un impegno di un milione di euro stipulando un protocollo di intesa con l’Università e le associazioni di inquilini e proprietari. Il protocollo prevede:
- agevolazioni, anche tributarie, per i proprietari che trasformano il contratto da canone libero a canone concordato;
- agevolazioni per i proprietari che si accordano per una riduzione dell’affitto, se già a canone concordato;
- incentivi per gli operatori extra-alberghieri (i tanti b&b nati a Bologna ngli ultimi anni) che ospitino, in via transitoria, studenti universitari fuori sede, lavoratori in mobilità e operatori della sanità, a prezzi convenzionati;
- garanzie che assicurino il proprietario il regolare pagamento del canone.
Sul fronte affitti, quindi, qualcosa si sta muovendo, purtroppo al momento solo sulla carta.
E.A.
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