Al momento stai visualizzando Truffa della “portiera aperta”: nuovi e vecchi metodi a danno degli automobilisti

Che sia dello specchietto, dello sportello aperto o del finto investimento: mai accordarsi o pagare, sempre contattare assicurazioni e forze dell’ordine.

Ormai è notizia frequente dei tentativi di raggiri e truffe ai danni degli automobilisti malcapitati; persino oggi a Cesena è stata sventata dalla Polizia Stradale un tentativo di truffa dello specchietto in autostrada A14 ai danni di un 65enne. 

Due soggetti lo avevano avvicinato e costretto a fermarsi sostenendo che ci fosse stato un contatto tra le due auto, mostrando anche a supporto una riga di colore nero sulla fiancata. Tuttavia, gli agenti di polizia intervenuti hanno subito scoperto che il segno fosse l’opera dei truffatori con colori a pastello presenti nella loro auto.

Sempre con modalità non dissimili vi è la truffa dello “sportello aperto” che con l’uso di una semplice palla di pongo e di un momento di distrazione porta al medesimo tentativo estorsivo. Le modalità sono presto dette: all’uscita di un parcheggio il malcapitato viene affiancato da un auto che segnala la presenza di uno sportello aperto; l’automobilista si affianca e volenteroso accorre a richiudere la portiera (in realtà chiusa), ed aziona la levetta di bloccaggio di sicurezza che la bloccherà definitivamente.

Il malcapitato adesso costretto a scendere dall’auto verrà subito invitato ad osservare che le due auto presentano dei segni e graffi (creati con una palla di pongo) simili in prossimità dell’apertura dello sportello.

Le richieste estorsive di danaro per tutte le truffe automobilistiche sono uguali: un accordo in contanti o accompagnamento “coatto” al primo sportello Bancomat.

A tutte queste richieste la risposta deve essere secca: contattare le assicurazioni per una constatazione amichevole e eventualmente anche richiedere l’intervento della polizia locale per l’accertamento dei fatti, i truffatori desisteranno fin da subito

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