E’ già tempo di vacanze e di prenotazione degli alberghi per le ferie estive. Alcuni consumatori si rivolgono alle agenzie di viaggio, altri, invece, si informano sulla località che vogliono visitare e sulla sistemazione alberghiera attraverso internet.
Per chi decide di andare al mare uno dei requisiti essenziali, soprattutto se anziano o disabile o con bambini al seguito è costituito dalla distanza dal mare. Ecco, quindi, che le strutture alberghiere site “direttamente sul mare” godono di un elemento di attrazione in più rispetto alle altre.
Accade, però, che giunto sul posto il consumatore abbia spiacevoli sorprese.
Ad esempio: in effetti l’albergo è direttamente sul mare nel senso che è a strapiombo sul mare, ma per andare a bagnarsi nelle acque del dio Nettuno è necessario scendere e poi risalire, come capre, per centinaia di metri di dislivello; o ancora, tra l’abergo ed il mare c’è solo la spiaggia, peccato il tratto di mare in questione non sia balneabile….
Insomma, le strutture turistiche lanciano messaggi pubblicitari ingannevoli contando sul fatto che il consumatore non potrà verificare la realtà se non una volta giunto in loco.
Ma la pubblicità ingannevole, ed è questa una considerazione meno immediata, rappresenta non solo una condotta scorretta a danno del consumatore ma anche una grave alterazione del libero mercato, cagionando un pregiudizio ai concorrenti che operano correttamente.
Per questo motivo l’Autorità Garante della Concorrenza ed il Mercato, chiamata a pronunciarsi su caso identico a quelli esposti, con l’interessante provvedimento nr. 11598/2003 pubblicato sul bollettino 1-2/2003, si è così pronunciata: “…l’albergo è situato a 400 metri dalla spiaggia più vicina, per raggiungere la quale occorre anche attraversare la litoranea, e a mille metri dallo stabilimento balneare attrezzato convenzionato con l’albergo stesso. Riguardo a questo profilo, pertanto, le affermazioni contenute nel messaggio che descrivono l’albergo come situato “direttamente” sul mare risultano idonee a trarre in inganno i consumatori e a pregiudicarne il comportamento economico. Né si può, al riguardo, accogliere la tesi avanzata dalle parti, secondo la quale dette affermazioni andrebbero intese in senso letterale, per cui, atteso che l’albergo si affaccia su una scogliera a picco sul mare, non sarebbe ingannevole descriverlo come situato “direttamente sul mare”. Appare evidente, infatti, che nel consultare il catalogo per programmare le proprie vacanze estive (…) il consumatore sarà principalmente interessato non già alla mera vicinanza dell’albergo al mare quanto alla effettiva facilità di accedere dall’albergo alla spiaggia e sarà, pertanto, indotto a riferire a questa seconda modalità di fruizione tutte le caratteristiche – prive di ulteriori specificazioni – che descrivano la posizione rispetto al mare delle strutture ricettive pubblicizzate. Alla luce di quanto precede, la pubblicità in esame risulta idonea a indurre in errore le persone che raggiunge, pregiudicandone il comportamento economico, in quanto può indurre a preferire l’albergo in questione rispetto ad altri, nel convincimento di poter beneficiare di una caratteristica della localizzazione di tale albergo in realtà inesistente. Per le medesime ragioni il messaggio risulta altresì idoneo a ledere i concorrenti…”.
La tutela del consumatore è dunque anche il principale strumento per avere un mercato veramente libero. In Italia non resta che spiegarlo alle banche, alle assicurazioni, alle compagnie telefoniche, alle emittenti televisive…, eccetera eccetera.
Avv. Giuseppe Genna
Consulente Legale Federconsumatori Bologna
(Foto “Danai Hotel” di TRC OFF su Flickr.com)
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