Al momento stai visualizzando CONSAPEVOLEZZA: PRIMO PASSO VERSO LA SICUREZZA (puntata n.6)

Oggi affrontiamo un tema sottovalutato per quanto riguarda le truffe e i raggiri:

LA CONTRAFFAZIONE, in particolare nel mondo della Moda.

Con l’espressione “beni contraffatti” intendiamo tutti quei prodotti, spesso di qualità inferiore, che recano sopra un determinato marchio, prodotti e venduti all’insaputa dell’azienda proprietaria di quel predetto marchio. Tale azione illecita viola tutte le norme relative alla proprietà intellettuale ed industriali, quali brevetto, copyright e marchio registrato.

Nessun settore è indenne dalla contraffazione: Abiti e accessori, Elettronica e Media, Farmaci e Cosmetici.

La contraffazione, oltre ad essere un malcostume, si qualifica anche come un reato disciplinato dall’articolo 473 e 474 del Codice Penale.

La rete della contraffazione include tutta la filiara, dal produttore al consumatore finale, spesso consapevole che sta acquistando un prodotto falso, ma ingolosito dalla possibilità di poter sfoggiare una griffe di lusso con una spesa irrisoria, e la legge prevede sanzioni fino a € 7000,00 per tale reato.

Cosa possiamo fare per non incorrere nella rete?

Desistere dall’acquistare beni a prezzi troppo economici;

Controllare sempre la “carta d’identità” del prodotto, cioè la sua etichetta, diffidando da quelle con scritte minuscole, poco leggibili, poco chiare e soprattutto prive delle indicazioni d’origine del prodotto e del marchio “CE”.

Acquistare solamente prodotti contenuti in imballi e confezioni integri.

Inoltre bisogna fare molta attenzione nell’acquistare merce o beni sui siti internet o tramite i programmi televisivi

Sui social-media, come Instagram, Twitter, Facebook e Tiktok, i contraffattori possono creare dei falsi profili per caricarvi i loro prodotti contraffatti, e oltre ad acquistarli inconsapevolmente, si può incappare nella truffa di non ricevere nulla dopo aver pagato.

L’acquisto di abbigliamento e accessori falsi è un’esperienza di massa, che coinvolge 8 milioni di famiglie, pari al 31,2% del totale., e produce il fenomeno del FAST FASHION (moda veloce) a causa del quale, ogni anno soltanto nell’Unione Europea vengono gettate via 5 milioni di tonnellate di vestiti e calzature e ogni secondo nel mondo un camion di indumenti viene bruciato o mandato in discarica. In generale l’industria tessile può essere considerata fra le più inquinanti, poiché utilizza massicciamente sostanze nocive per la produzione, e non dimentichiamo che il fast fashion è associato a lavoro precario, senza sicurezza e mal pagato e allo sfruttamento della manodopera minorile.

Collegare il fenomeno criminoso della contraffazione alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza dei consumatori può essere la giusta chiave per aprire in ciascuno spazi di riflessione.

Per ogni vostro bisogno o consiglio contattateci! Saremo felici di aiutarvi.

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