Ogni anno con l’apertura delle scuole torna a farsi sentire il problema del caro scuola ed il primo pensiero delle famiglie corre alle spese che dovranno sostenere per libri, astucci, zaini, grembiuli e altro materiale scolastico.
Secondo il monitoraggio dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, quest’anno, il costo dei materiali scolastici, escluso i libri, sarà relativamente stabile, con aumenti contenuti entro il 4%.
In crescita rimangono tuttavia i prodotti legati alle serie televisive o ai cartoni animati del momento.
Il nostro consiglio è quello di preferire prodotti non griffati da acquistare anche nei supermercati, che offrono una maggiore possibilità di scelta e spesso di risparmio. È importante inoltre non lasciarsi prendere dalla frenesia dell’acquisto.
Innanzitutto è necessario confrontare con attenzione i prezzi ed informarsi per poter usufruire delle offerte messe a disposizione dai diversi punti vendita di penne, matite, album e altro materiale didattico.
Complessivamente, la spesa per il corredo scolastico iniziale ed i ricambi da utilizzare durante l’anno, si attesta in media a 450,00 €, il 3% in più rispetto allo scorso anno.
A tale proposito si veda la tabella allegata.
Un capitolo a parte è la spesa relativa ai libri di testo.
Se, infatti, i prezzi dei prodotti rimangono pressoché stabili, non accennano ad arrestarsi, invece, gli aumenti dei prezzi dei libri che, quest’anno, registreranno un’ulteriore crescita, in media, del 5%, pari ad una spesa (per libri + dizionario italiano + dizionario 1 lingua straniera) che può variare dai 450 ai 486 Euro (media di 468,00 €).
Per arginare tale fenomeno il Ministero dell’Istruzione ha fissato i tetti di spesa per ciascun grado delle scuole dell’obbligo: paletti destinati al corpo docente nel momento in cui si deve decidere quali libri di testo adottare.
In particolare gli insegnanti devono privilegiare i volumi che hanno un prezzo inferiore ai tetti di spesa fissati e i testi scelti non possono essere cambiati prima dei cinque anni nella scuola primaria e prima dei sei anni in quella secondaria.
Con tali premesse, anche relativamente a tale spesa, assai gravosa per le famiglie, esistono
delle strategie per risparmiare: acquistando i testi presso i numerosi mercatini dell’usato, che dilagano anche su internet (facendo attenzione, però, alla questione delle edizioni aggiornate), o approfittando delle promozioni messe in campo da librerie, punti vendita ed ipermercati che, ad
esempio, offrono buoni sconto anche del 20% e un dizionario in omaggio.
In tal senso esistono, inoltre, interessanti iniziative volte al risparmio, quale ad esempio “Book in progress” promossa dall’Istituto Tecnico Industriale Statale Ettore Majorana di Brindisi, che prevede la realizzazione di testi “autoprodotti”, cioè dei libri di testo scritti dai docenti e stampati all’interno dell’Istituto stesso. Il progetto si è esteso oggi, a 14 scuole, interessando circa 4000 alunni. Grazie a questa iniziativa, le famiglie degli studenti potranno ottenere, per la dotazione libraria, un risparmio di oltre 250 Euro.
In secondo luogo è bene richiedere i libri in comodato d’uso agli istituti scolastici dove si è iscritti. e per coloro che vogliono utilizzare le nuove tecnologie, scaricare i testi dal web nella versione tecnologica dell’e-book quando disponibili.
In relazione alla spesa per i testi scolastici, infine, invitiamo i genitori e gli alunni a segnalare alle nostre associazioni ed al Ministero l’eventuale (ma quasi scontato) sforamento dei tetti di spesa fissati dal Ministero, per poter così sollecitare un intervento celere su tale vergognosa questione che si ripete puntualmente ogni anno.
Al Ministero chiediamo inoltre di avviare concrete misure che consentano alle famiglie di risparmiare: incentivando l’editoria elettronica o, quantomeno, rendendo disponibili in rete gli aggiornamenti per le nuove edizioni, senza obbligare l’alunno ad acquistare necessariamente un testo nuovo; ampliando i prestiti dei testi da parte delle scuole, specialmente per gli alunni meno
abbienti; disponendo seri controlli relativamente alle cosiddette “nuove edizioni”, che spesso non apportano modifiche sostanziali, ma sono funzionali solo a far acquistare agli alunni i testi nuovi.
A settembre, quindi, le famiglie italiane si troveranno a dover spendere per la scuola nel suo complesso, anche se registriamo un certo contenimento per quanto riguarda il corredo, ben 918 Euro (468+450 Euro), con un aumento complessivo del 4% rispetto al 2009, ovvero di 36,70 Euro.
tabella caro scuola
Fonti: www.federconsumatori.it
1.845 Visite