ATO 5 e la Provincia di Bologna hanno comunicato di voler aumentare di circa il 10% le tariffe dell’acqua nel 2011, con la motivazione di una riduzione dei consumi, industriali e domestici, che ha portato ad un minor introito.
A seguito degli aumenti deliberati nel 2010 si determina un aumento di circa 20% nell’arco di due anni.
Si sta scaricando l’impatto della crisi sui cittadini consumatori utenti, dopo gli aumenti del trasporto pubblico ora è la volta dei servizi idrici, da ATC a HERA.
E’ evidente che il gestore del servizio idrico e gli azionisti vogliono mantenere i ricavi e i dividendi degli anni precedenti prima dell’ultima crisi, nonostante la caduta dei consumi.
Ogni giorno agli sportelli dell’Associazione si presentano cittadini con rilevanti difficoltà economiche, aggravati dalle spese fisse che incidono in modo devastante sul bilancio famigliare, in particolare le spese per l’appartamento (mutuo, affitto) e per le utenze domestiche.
Si tenga conto anche che con il calo dei consumi si riducono le spese energetiche per i prodotti utilizzati per rendere potabile l’acqua.
Inoltre quasi 30 milioni di € l’anno per la sola città di Bologna, circa il 20 % dei ricavi del gestore, sono remunerati dal “capitale investito” attraverso gli impianti in larghissima parte già pagati dai cittadini-utenti.
Siamo profondamente contrari e ci rendiamo disponibili unitamente a tutte le forze sociali, comitati, ecc.., per concordare iniziative per contrastare questi aumenti.
Chiediamo alle forze politiche ed alle Amministrazioni locali interessate di non avallare la manovra e di rispondere positivamente ai bisogni dei cittadini.
Bologna, 3 Marzo 2011
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