È stata finalmente depositata la decisione del Consiglio di Stato sulla lunga e tormentata vicenda della fatturazione a 28 giorni. Le compagnie telefoniche hanno presentato ricorso in merito alle modalità di restituzione dei giorni erosi ma con il pronunciamento odierno l’istanza è stata respinta, quindi è stato riconosciuto ciò che rivendichiamo e chiediamo da tempo: la restituzione dei giorni illegittimamente sottratti nelle bollette future. La decisione riguarda Vodafone, Wind Tre e Fastweb. Per Tim, che ha presentato ricorso in un secondo momento, non è stata ancora emessa una sentenza, tuttavia anche in questo caso c’è da aspettarsi un pronunciamento analogo a quello appena emesso per gli altri gestori.
Sin dall’inizio di quella che è diventata una vera e propria odissea per gli utenti coinvolti abbiamo sottolineato la necessità di non subordinare le compensazioni all’inoltro di richieste, moduli o ad altre procedure ed ora anche il Consiglio di Stato si è pronunciato in questa direzione, ribadendo che i rimborsi debbano appunto essere automatici, come peraltro già stabilito da AGCOM. Le compagnie telefoniche hanno tentato in ogni modo di opporsi a tale automatismo ma ora non hanno più scampo e saranno costrette a restituire i giorni erosi.
Chi in questi mesi ha modificato il proprio gestore dovrà ancora attendere una apposita delibera di AGCOM, che ci auguriamo giunga al più presto.
Nel frattempo segnaliamo che alcuni gestori tra cui TIM hanno introdotto un avviso in bolletta in cui offrono servizi vari in sostituzione del rimborso e comunicano che per avere l’accredito in bolletta occorrerà una procedura di conciliazione. Questo avviso è assolutamente fuorviante e falso, perché come detto sopra il Consiglio di Stato non si è ancora pronunciato sul ricorso di TIM ma non c’è motivo di pensare che deciderà diversamente da quanto fatto oggi. Vi consigliamo quindi di riflettere bene prima di accettare i servizi offerti al posto del rimborso, perché una volta accettato non si torna indietro.
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