La nuova legge regionale sui rifiuti solidi urbani, approvata nei giorni scorsi in Assemblea legislativa regionale, si pone obiettivi molto ambiziosi, da realizzarsi in un termine piuttosto breve, cinque anni.
Si va da una riduzione dei rifiuti pro capite del 20-25%, al 70% di riciclaggio di materiali quali carta, vetro, plastica e metalli e al 73% di raccolta differenziata, per giungere all’autosufficienza regionale e ad un modello di economia basato sul riuso.
Dal punto di vista prettamente economico, sono previsti incentivi per i comuni più virtuosi nella raccolta differenziata e, per i cittadini, la realizzazione piena della “tariffa puntuale”, già in vigore in via sperimentale in alcuni comuni. Tariffa puntuale significa che la TARI (o in qualsiasi altro modo si chiamerà in futuro la tassa sui rifiuti) sarà proporzionata in base alla quantità di rifiuti prodotti, soprattutto indifferenziati, in ossequio al principio “chi inquina paga”. Al riguardo, l’Atersir (Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti) è chiamata ad adottare specifiche linee-guida.
Gli obiettivi della nuova legge sono senza dubbio positivi e condivisibili; vedremo se nei prossimi anni Regione, Atersir e Comuni sapranno rispettare la tempistica in un settore in cui le differenze tra una provincia e l’altra e persino tra un comune e l’altro sono al momento notevoli.
Ester Anderlini
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