Al momento stai visualizzando E se un capriolo precipitasse sulla vostra automobile?

Svolgendo servizio di sportello per la Federconsumatori di Bologna si possono sentire le storie più incredibili.
Alcune storie fanno indignare (v. ad esempio vicende Argentina e Parmalat), altre fanno sorridere (il signore che vuole sporgere reclamo per aver acquistato videocassette porno che non hanno le “qualità” promesse dalla società venditrice), altre ancora lasciano a bocca aperta, tutte comunque chiedono un consiglio o una risposta che, per quanto possibile, permetta al consumatore di muoversi tra le maglie della burocrazia e della giustizia.
Cosa fareste, infatti, se un capriolo precipitasse sulla vostra auto? E’ quello che è successo ad un consumatore bolognese mentre percorreva una strada dell’appennino tosco-emiliano. Improvvisamente uno schianto e si è trovato un povero capriolo agonizzante sul parabrezza. Per fortuna la bassa velocità dell’autovettura ha fatto si che il conducente non riportasse lesioni. Il capriolo era precipitato da terrapieno alto 3-4 metri sprovvisto di recinzioni.
Ecco alcuni consigli utili in casi del genere per soccorrere il malcapitato animale ed evitare di riparare a vostre spese l’auto.
1)Innanzitutto non cedete alla tentazione di ripartire trasportando il capriolo o il cinghiale da un vostro amico macellaio;
2)Non spostate la macchina nè l’animale;
3)Chiamate i carabinieri affinché effettuino i rilievi del caso e provvedano a trasportare l’animale presso il servizio veterinario dell’Asl competente;
4)Effettuate fotografie sia del luogo del sinistro sia dei danni subiti dall’auto;
5)Inviate tempestivamente una raccomandata a.r. (entro comunque due anni) all’ente di gestione del territorio in cui si è verificato il sinistro con cui segnalate l’accaduto e chiedete il risarcimento di tutti i danni patiti allegando preventivo o fattura;
Bisogna sapere, infatti, che gli animali selvatici con la legge 27 dicembre 1977 n. 968 ed, in seguito, con la legge 11 febbraio 1992 n. 157, hanno cessato di appartenere al genere delle res nullius (letteralmente cosa di nessuno), per essere espressamente inclusi nel patrimonio statale indisponibile, da tutelare nell’interesse della comunità nazionale.
Di solito le regioni italiane (così ad esempio Toscana ed Emilia-Romagna) demandano il compito di gestione del territorio e di protezione della flora e della fauna, dei parchi e delle riserve naturali, nonché della caccia e pesca, alle singole province. E’ così, pertanto, che sarà (in linea di massima) la provincia in cui si è verificato il sinistro ad essere responsabile ex art. 2043 o art. 2052 c.c. dei danni patiti dal cittadino a causa di animali selvatici.
Detto ciò non bisogna illudersi però che tutto si risolverà facilmente ed in breve tempo: la Provincia infatti chiamerà a manleva la sua assicurazione che probabilmente, dopo avervi fatto attendere per mesi, si rifiuterà di pagarvi il risarcimento adducendo i pretesti più disparati: caso fortuito, l’eccessiva velocità del veicolo, l’esistenza di cartelli stradali di pericolo, etc.
E’ chiaro comunque che in un caso come quello in esame sia la dinamica dell’incidente sia la mancata predisposizioni di apposita recinzione sul terrapieno costeggiante la strada portano ad escludere ogni responsabilità del guidatore e fanno propendere per la condotta negligente della provincia.
Ricordatevi che le assicurazioni confidano sempre, statistiche alla mano, anche quando sanno di avere torto, nel fatto che il consumatore rinunci a far valere i propri diritti per stanchezza o timore di dover affrontare un contenzioso giudiziario. Se ritenete quindi di avere ragione non arrendetevi, perché se vi arrendete fate il loro gioco, ed non è un bel gioco…
Avv. Giuseppe Genna
Consulente Legale Federconsumatori Bologna

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