Wind torna sui suoi passi. Dopo che l’ autorità Antitrust ha adottato procedure sanzionatorie contro i gestori di telefonia che attuano cambiamenti unilaterali di offerte vendute come “per sempre” o “per cinque anni”, il gestore di telefonia ci ripensa. In un comunicato informa di avere spostato al 18 maggio i termini di entrata in vigore dei nuovi contratti proposti. E quel che più conta concede ai propri clienti la possibilità -se lo preferiscono- di continuare alle vecchie condizioni. Si tratta di un importante successo della battaglia di Federconsumatori e Adusbef che hanno fin dall’inizio denunciato il comportamento commerciale scorretto. Adesso un analogo passo indietro deve fare Vodafone che è alle prese con un identico problema.
Inoltre le Autorità di controllo debbono adottare sanzioni anche nella telefonia fissa dove ci risulta che Telecom abbia messo in campo -per alcune offerte adsl- la stessa pratica di disdetta unilaterale di contratti venduti a suo tempo con la formula “per sempre”.
Se i gestori, come spesso sostengono, non sono più in grado di gestire amministrativamente alcuni tipi di contratto, hanno il dovere di proporre alternative di pari o di maggiore convenienza per il consumatore. E nel caso che l’utente decida di avvalersi del diritto di recesso, non basta l’ovvio e scontato recesso gratuito, ma va rimborsata anche la quota di attivazione di un contratto ottenuto attraverso un messaggio di pubblicità ingannevole. I gestori non possono continuare a scaricare sui consumatori difficoltà e inefficienze aziendali.
E.A.
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