Un comunicato stampa dell’Autorità Garante Concorrenza e Mercato annuncia sanzioni di oltre 8 milioni di euro per quattro compagnie di navigazione, Moby, SNAV, Grandi Navi Veloci e Marinvest, colpevoli di aver realizzato un’intesa per l’aumento dei prezzi per i servizi di trasporto passeggeri nell’estate 2011 sulle rotte Civitavecchia-Olbia, Genova-Olbia e Genova-Porto Torres.
Nel provvedimento si evidenzia come, negli anni 2006 – 2009, i prezzi dei biglietti di trasposto passeggeri nelle rotte indicate fossero in costante siminuzione e solo nel 2010 si assisteva ad un cambio di rotta con aumenti, a detta dell’AGCM, particolarmente significativi: ad esempio, la tariffa Best Offer praticata da Moby nel 2011 aveva subìto un rincaro oscillante tra il 125% e il 177% rispetto al 2010, a fronte di una riduzione dei passeggeri trasportati.
In generale, considerando la media delle offerte, gli incrementi di prezzo praticati dalle società Moby, GNV, SNAV e Forship risultano generalmente aumentati del 65% da un anno all’altro.
A nulla sono valse, davanti all’Autorità, le difese delle compagnie che hanno giustificato l’aumento delle tariffe con la “corsa” del prezzo del carburante: questo, infatti, incide sul prezzo in una percentuale sicuramente inferiore rispetto ai rincari.
Allo stesso modo, secondo l’Autorità la sussistenza di perdite nell’esercizio precedente non è di per sé idonea a giustificare il rialzo parallelo dei prezzi.
In conclusione, L’AGCM ha accertato un parallelismo di condotte, nella stagione estiva 2011, che è il frutto di un’intesa anticoncorrenziale, non potendosi spiegare tali comportamenti in chiave di autonoma e consapevole scelta imprenditoriale.
La sanzione è stata pesante per Moby (5.462.310 euro) e Grandi Navi Veloci (2.370.795 euro), un po’ più ridotta per SNAV (231.765 euro) e Marinvest (42.575 euro), in considerazione della presenza minore di queste due società sul mercato e dei loro più bassi fatturati.
E.A.
Realizzato nell’ambito del programma generale di intervento 2010 della Regione Emilia Romagna con l’utilizzo dei fondi del Ministero per lo sviluppo economico
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