La crisi economica che stiamo attraversando e le politiche restrittive finora attuate nei paesi dell’Unione Europea stanno causando per molte famiglie e piccole/medie imprese una situazione insostenibile.
I dati relativi al 2011, recentemente pubblicati, parlano di una riduzione del 50% delle domande di mutui e di una crescita del 20% dei pignoramenti, confermando sia la contrazione della capacità reddituale delle famiglie che l’inasprimento dei criteri di concessione del credito da parte del sistema bancario.
Le società incaricate del recupero crediti, in questo quadro, spesso operano intimidendo e minacciando i debitori con telefonate e solleciti ad ogni ora del giorno (e della notte), perseguitando anche chi ha perso il lavoro e non riesce più a rispettare puntualmente le scadenze.
A questo punto si inseriscono di frequente, con i metodi più diversi, alcune società che approfittano della stato di bisogno di tanti consumatori promettendo di aiutarli ad uscire dalle difficoltà attraverso una riduzione del debito.
In realtà questi soggetti non fanno altro che aggravare i problemi, dato che esigono degli anticipi per la “consulenza” ed un formale impegno a pagare “spese legali” per migliaia di euro, inviando, nel migliore dei casi, una semplice richiesta di “saldo e stralcio” alle banche/finanziarie creditrici.
Tali operazioni non prevedono necessariamente l’intervento di aziende “specializzate”, ma possono essere gestite in autonomia o con l’assistenza di una Associazione di Consumatori, a costi decisamente più contenuti e con maggiore probabilità di ottenere un risultato positivo.
Occhi aperti quindi perché il gatto e la volpe di Pinocchio sono sempre in agguato!
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