Una famiglia di 3 persone che consuma 200 metri cubi di acqua l’anno, che nel 2009 ha speso in media 315 euro (Osservatorio della Federconsumatori sui servizi idrici), subirà dalla privatizzazione dell’acqua, un aumento del 16 % in media nel biennio 2010-2011, con un salasso di 50 euro a famiglia e con la bolletta che lieviterà a 365 euro l’anno,pari ad un costo di 1 euro al giorno,solo per l’acqua.
Il decreto Ronchi infatti, che affida ai privati la gestione del più essenziale dei beni comuni come l’acqua, porterà un consistente aumento del costo del servizio,derivante non soltanto dalla necessità di remunerare i costi di gestione,ma anche dall’esigenza dei privati di realizzare profitti dalla fornitura dei servizi idrici.
E mentre in Italia le aziende dell’acqua minerale, pari a 12,5 miliardi di bottiglie di acqua imbottigliate nel 2008,con un consumo pro capite di quasi 200 litri l’anno (590 litri per una famiglia di 3 persone), arricchiscono il giro di affari arrivato a 2,4 miliardi di euro sulla pelle delle comunità,pagando canoni irrisori ,il business dell’oro blu comnicia a far gola a banchieri,finanzieri e speculatori, che fiutando il business dirottano sull’acqua i loro investimenti.
Adusbef e Federconsumatori,che fanno parte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, dopo la grande manifestazione di sabato scorso a Roma contro la privatizzazione dell’oro blu, sono ancora più impegnate per il referendum abrogativo del decreto Ronchi,la cui raccolta di firme partirà quanto prima.
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